Il concetto di Europa
è un concetto storico e culturale, più che
geografico. Si dovrebbe parlare di EURASIA (cfr
Humboldt: Europa come "penisola"
dellAsia). Lorigine del termine EUROPA
non è certa: forse viene dal semita
"EREBU" che significa occidente in
contrapposizione ad "ASU": oriente.
LIDEA
DI EUROPA NEL MONDO ANTICO
Lo storico Erodoto
è tra i primi a parlare di divisione tra Asia e
Europa sotto tre diversi aspetti socio-politici :
- Regime
politico: lAsia è
caratterizzata da un regime schiavistico e da
grandi monarchie dispotiche , mentre
lEuropa è vista come un regno di
libertà (poleis);
- Struttura
urbanistica: le città
dellAsia sono senza piazze, in mancanza
di assemblee cittadine, contrariamente
allEuropa, che può vantare come punto
di riferimento lagorà greca ;
- Sistema
economico: la
civiltà asiatica è prevalentemente nomade e
dedita allallevamento, mentre punto
fermo della società europea è
lagricoltura da cui derivano
sedentarietà e stabilità;
La civiltà romana,
avendo come centro il Mediterraneo, da una parte
accoglierà e rielaborerà la cultura greca,
dallaltra introdurrà elementi nuovi,
estremamente importanti per la costruzione
dellEuropa: la lingua, le istituzioni politiche
("Imperium"), il diritto romano.
L
EUROPA NEL MEDIOEVO
E solo nel
Medioevo che si può cominciare a parlare di Europa
perché prima il mondo "occidentale" si era
costituito nelle sue varie civiltà intorno al
Mediterraneo.
Con la caduta
dellImpero Romano, con la crisi in ambito
sociale, culturale, politica ed economica che ne
derivò, si assiste allirrompere di nuove
popolazioni dette barbariche e ad un tentativo di
convivenza fra romani e barbari (ved. Regni
romano-barbarici).
In seguito, grazie
allopera della Chiesa (opere di missionari,
monaci e vescovi), popoli con lingue, costumi e
tradizioni diverse riusciranno a costruire una unione
dando vita allEuropa, allEuropa
medievale. La Chiesa riesce, unendo insieme elementi
della "romanità" e del mondo
"germanico", vivificati e completati dalla
novità e dallo spirito del Cristianesimo a costruire
forse il "tentativo europeista" più
significativo di tutta la storia del continente: il
Sacro romano impero. Per secoli, il concetto di
Europa coincide con quello di Christianitas (entrare
nellEuropa =entrare nella Christianitas).
L unità
raggiunta sotto lImpero di Carlo Magno, dove si
uniranno insieme i territori dell attuale
Francia, Italia, Germania e parte della zona
mitteleuropea, resterà come punto di riferimento in
tutto il mondo medievale nella società e nella
cultura, nonostante le divisioni territoriali (fra
regni, feudi e comuni) e le lotte fra Papato e
Impero.
E proprio nel
medioevo in questunità che si sviluppano le
lingue e le culture nazionali, nonché gli stati
nazionali: è ununità in armonia con le
diversità.
Esempi di questi
rapporti fecondi sono stati i pellegrinaggi e gli
scambi costanti tra le nascenti università.
L'EUROPA
DELL' EPOCA MODERNA
Alla fine del
Medioevo si rompe l'unità della società europea con
la crisi dell'Impero e l'autonomia dei singoli Stati,
quasi sempre in lotta fra loro e con la Crisi del
Papato, soprattutto dopo la Riforma protestante. Al
di là delle intenzioni originarie di Lutero iniziò
con lui "l'individualismo religioso" che si
affiancò all'"individualismo delle
nazioni".
In tutta l'epoca
moderna non si riuscì a costruire di nuovo un'unità
politica ed istituzionale in Europa anche se al di
là delle culture nazionali ci sono sempre stati
movimenti letterari e artistici che, pur nati in uno
Stato, hanno assunto una dimensione europea, ad
esempio Rinascimento, Barocco, Classicismo,
Illuminismo, Romanticismo, Naturalismo, Simbolismo,
Surrealismo.
Politicamente si è
assistito ad una lotta per il dominio in Europa nei
vari Stati e si diffuse invece di un concetto di
"unità" il concetto di equilibrio da
ricostruire dopo le numerose guerre. Durante questi
secoli si troveranno comunque molti libri che tornano
a parlare del bisogno di ununità europea:
William Penn nel 1693 scrive "Saggio per la pace
presente e futura dellEuropa";
lAbate di St. Pierre nel 1712 scrive
"Memoria per rendere la pace perpetua in
Europa".
Non va dimenticato il
tentativo politico di Napoleone che ancora nel Memoriale
di SantElena scriveva:
"ladozione di una sola moneta, di una sola
legge, labolizione delle dogane, la fondazione
di un Istituto europeo per le associazioni
culturali
erano un mezzo per conseguire il mio
scopo, lorganizzazione di un grande sistema
federale europeo, la forma più conforme allo spirito
dei tempi ed al progresso civile". Ma il suo
tentativo di imporre con la forza il dominio ha
scatenato la reazione e riacceso le rivalità
nazionalistiche.
Anche
nellOttocento si alzarono voci in favore
dellunità europea fra cui Victor Hugo che nel
1851 conia il termine "Stati Uniti
dEuropa", Renan che auspica un congresso
degli "Stati Uniti dEuropa", i
filosofi Proudhon e Saint Simon, Mazzini che parla di
unità dei popoli europei e non solo degli stati e
infine Rosmini e Gioberti che, denunciando il
fallimento di ogni tentativo dellepoca moderna,
diranno che: "LEuropa potrà tornare unita
solo se ritornerà cristiana."
Il secolo scorso fino
alla prima guerra mondiale è stato caratterizzato da
rivalità, imperialismo e colonialismo.
Sono molti gli storici
che sostengono che le due guerre mondiali del XX
secolo possono essere da un certo punto di vista il
fallimento dellidea stessa di Europa, avendo
scavato un solco tra le nazioni europee. Oggi, a
distanza di cinquantanni dalla fine della
seconda guerra mondiale, lEuropa ha ritrovato
il suo ruolo nella politica mondiale, anche se il
cammino è sempre faticoso e da rinnovare.
Sin dal 1948 Francia,
Belgio, Olanda, Lussemburgo, Repubblica Federale di
Germania e Italia hanno dato vita allOECE (
Organizzazione Economica per Cooperazione Europea)
per riavviare le singole economie statali.
Poi, soprattutto per
merito di alcuni grandi uomini politici
dellaerea cristiano-sociale, il francese Robert
Schuman, il tedesco Konrad Adenauer e litaliano
Alcìde de Gasperi, nacque lidea di una unione
che andasse oltre i semplici aspetti economici e
abbracciasse anche gli aspetti politici, sociali e
culturali.
Forse il primo passo fu
la "Dichiarazione di Parigi" del ministro
degli esteri francese Robert Schuman che con Jean
Monnet può essere considerato il padre fondatore
della Comunità europea (nella suddetta era affermata
per la prima volta la possibilità di costruire per
gradi la comunità europea).
Il 18 aprile del 1951
nasce la CECA ( Comunità Europea del Carbone e
dell Acciaio), primo risultato dellopera
di Schuman e Monnet.
Ancora oggi, alle
soglie del terzo millennio, lEuropa non ha
finito il suo compito, sia al suo interno che nei
confronti degli altri continenti. Non a caso il 9
novembre del 1982, a Santiago de Compostela, Giovanni
Paolo II ha compiuto unimportante "atto
europeistico" di fronte allautorità
dellEuropa. Dal suo discorso emergono
importanti considerazioni: "tu Europa puoi
essere ancora fiera di civiltà e stimolo di
progresso per il mondo. Ancora oggi tieni in serbo
energie umane incomparabili, capaci di sostenerti in
questo compito storico di rinascita continentale e di
servizio dellumanità".
Tuttavia il problema di
fondo rimane un altro: quale Europa vogliamo
costruire? UnEuropa solo economica oppure una
Europa che sappia recuperare i grandi valori
culturali e religiosi della sua lunga tradizione?