Liceo linguistico europeo

"CAPITANIO"

- Bergamo -

INTRODUZIONE

IL PROGETTO "PENSARE EUROPEO"


LEZIONI PRELIMINARI


LAVORO DEI GRUPPI:

QUALE MOTORE PER L'EUROPA?

IL CONFRONTO TRA COSTRUZIONE EUROPEA E PENSIERO SOCIALE CRISTIANO

IL PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETÀ NELL'UNIONE EUROPEA

I RAPPORTI TRA L'U.E. E IL RESTO DEL MONDO

» L'U.E. E LA SFIDA DELLA DISOCCUPAZIONE

I DIRITTI DEL CITTADINO EUROPEO E LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALL'U.E.

COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ EUROPEA

IL MOSAICO DELLE CULTURE

LA POLITICA EDUCATIVA DELL'U.E. (1)

LA POLITICA EDUCATIVA DELL'U.E. (2)

L'EUROPA DELL'EDUCAZIONE

ALCUNI CARATTERI SPECIFICI DEI DIVERSI SISTEMI SCOLASTICI IN EUROPA

IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

IL SISTEMA SCOLASTICO TEDESCO

IL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE

IL SISTEMA SCOLASTICO INGLESE

L'INFORMAZIONE SULL'EDUCAZIONE IN EUROPA


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LAVORO DEI GRUPPI

L'U.E. E LA SFIDA DELLA DISOCCUPAZIONE

worried man

Roggeri Anna, Belotti Cristina, Scalari Marta, Spinelli Donatella, Todini Sara, Tornello Chiara

  • LA DISOCCUPAZIONE
  • Attualmente la disoccupazione costituisce la preoccupazione principale dei cittadini europei.

    Poiché il problema della disoccupazione persiste, appare ovvio che la situazione vada affrontata a livello europeo, da un punto di vista globale e che una lotta efficace contro di essa comporti un coordinamento fra tutti gli stati membri.

    L’Unione Europea è più adatta a sostenere gli sforzi degli stati membri assumendo un ruolo di coordinamento e di informazione. Questo ruolo si concretizza in un’opera di sensibilizzazione e nel fare in modo che il problema della disoccupazione rimanga al centro dell’attenzione.

    Indicatori di mercato del lavoro del 1996 hanno rilevato che il Paese con una maggiore disoccupazione è la Spagna con un tasso di disoccupazione giovanile di 41,9%, segue la Finlandia con 38,2; Francia con 28,9; Belgio con 22,9 e Svezia con 21,1.

    Lo stato con minor disoccupazione è l’Austria , che riscontra un tasso di 6%. La politica economica austriaca ha l’obiettivo di istituire un collegamento tra il posto di lavoro del passato e quello del futuro, evitando una transizione per un periodo di disoccupazione aperta attraverso una serie di misure, che sono: ’orientamento professionale, la ricerca attiva del lavoro, collegamenti temporanei tirocini, formazione e sostegno alla creazione di nuove attività commerciali.

    CAUSE DELLA DISOCCUPAZIONE DELL’U.E.

    1) Sostituzione di manodopera con macchinari.

    E’ avvenuto un passaggio tra una produzione "labour intensive" e tra una produzione "capital intensive", cioè si passa da una produzione basata sulla forza lavoro ad una produzione costituita dal lavoro dei macchinari, ad esempio computer e robot.

    Tutto ciò porta alla disoccupazione, in quanto se un tempo occorrevano 100 operai , adesso ne servono 2, che hanno il compito di controllare la funzione svolta dai macchinari.

    2) Le aziende U.E. spostano gli investimenti in Paesi extra U.E. (Asia , Taiwan, Corea, Brasile, Argentina …)

    Questo perché:

    1. la manodopera costa meno, di conseguenza i salari sono più bassi, e quindi più guadagno.
    2. Le tasse sulle imprese sono più basse, ad esempio: se in Italia un’impresa è tassata al 50% , in un Paese extra U.E. è tassata al 10%.
    3. In questi Paesi ci sono meno controlli, meno vincoli (licenziamenti).
    4. C’è lavoro "nero", di conseguenza sfruttamento degli operai.

    Tutto ciò porta alla globalizzazione dei mercati.

    3) Mancanza di adeguata competenza / qualificazione / istruzione della forza lavoro.

    Al giorno d’oggi il mercato del lavoro richiede una maggiore qualificazione.

    Nel trattato C.E troviamo nell’ambito di una eventuale formazione professionale adeguata, riferimenti agli articoli 126- 127- 128.

    4) Disoccupazione naturale, ovvero mancanza di formazione della forza lavoro.

    Ad esempio se un lavoratore lombardo non ha informazioni sulla richiesta di lavoro all’estero, non potrà mai trovare lavoro.

    Come soluzione a questo, l’U.E. ha creato l’EURES, cioè un sistema informativo europeo.

    STRUMENTI PER COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE

    Il problema della disoccupazione nell’U.E. è il risultato di numerosi fattori e richiede soluzioni molteplici.

    La politica dell’U.E. per quanto riguarda il lavoro consiste nel:

    a) mantenere un alto livello di crescita economica, dal quale dipende per lo più la creazione dei posti di lavoro, garantendo al tempo stesso una stabilità dei prezzi;

    b) sviluppare il mercato interno in modo da fornire quante più opportunità di lavoro possibili e aumentare l’efficienza;

    d) eliminare gli ostacoli nazionali alla crescita dell’occupazione e alla concorrenza, in particolari settori dell’economia, soprattutto nei servizi, che rappresentano 2/3 dei posti di lavoro nell’U.E.;

    e) migliorare le istruzioni, la capacità e le qualifiche nella manodopera, in modo da consentire all’U.E. di aumentare le prestazioni e il tenore di vita ;

    f) modificare il mercato del lavoro e i sistemi di protezione sociale in Europa, per sostenere e favorire lo sviluppo di un società ad elevato tasso di occupazione.

    Con questi obiettivi la commissione e gli stati membri lavorano in stretta collaborazione. Il ruolo della commissione consiste nel mettere a punto una strategia, mano a mano che l’economia dell’U.E. diventa sempre più integrata, sostenendo al tempo stesso gli stati membri nelle azioni destinate a correggere gli squilibri in varie regioni dell’U.E. e presso varie categorie di cittadini, in particolare presso coloro che sono più svantaggiati in termini di disponibilità di posti di lavoro. L’U.E. svolge questo ruolo attraverso i fondi strutturali, ivi comprese iniziative specifiche destinate a vari gruppi, nonché attraverso lo

    scambio di pratiche di buona condotta.

    PUO’ L’EUROPA RIMANERE COMPETITIVA E
    MANTENERE IL MODELLO SOCIALE EUROPEO ?

    Le pressioni sui sistemi di protezione sociale europei e altri elementi del modello sociale non provengono tanto dalla concorrenza esterna, quanto da una evoluzione interna- in particolare l’invecchiamento della popolazione europea, che comporta costi più elevati per la sanità e le pensioni- nonché dai posti della disoccupazione.

    Uno dei principali strumenti dell’ U.E. per promuovere l’occupazione è il fondo sociale europeo (F.S.E.). Con gli stati membri esso finanzia programmi per lo più destinati alla formazione professionale e alla riqualificazione, all’orientamento, alla consulenza e allo sviluppo di adeguate strutture di formazione, occupazione e sostegno.

       
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