Liceo linguistico europeo

"CAPITANIO"

- Bergamo -

INTRODUZIONE

IL PROGETTO "PENSARE EUROPEO"


LEZIONI PRELIMINARI


LAVORO DEI GRUPPI:

QUALE MOTORE PER L'EUROPA?

IL CONFRONTO TRA COSTRUZIONE EUROPEA E PENSIERO SOCIALE CRISTIANO

IL PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETÀ NELL'UNIONE EUROPEA

I RAPPORTI TRA L'U.E. E IL RESTO DEL MONDO

L'U.E. E LA SFIDA DELLA DISOCCUPAZIONE

I DIRITTI DEL CITTADINO EUROPEO E LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALL'U.E.

COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ EUROPEA

IL MOSAICO DELLE CULTURE

LA POLITICA EDUCATIVA DELL'U.E. (1)

» LA POLITICA EDUCATIVA DELL'U.E. (2)

L'EUROPA DELL'EDUCAZIONE

ALCUNI CARATTERI SPECIFICI DEI DIVERSI SISTEMI SCOLASTICI IN EUROPA

IL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

IL SISTEMA SCOLASTICO TEDESCO

IL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE

IL SISTEMA SCOLASTICO INGLESE

L'INFORMAZIONE SULL'EDUCAZIONE IN EUROPA


HANNO COLLABORATO...

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LAVORO DEI GRUPPI

La politica educativa dell’UE (2)

La consultazione sul futuro dell’istruzione in Europa

Un programma d’azione per la Scuola

  • Istruzione scolastica ("Comenius")
  • Misure trasversali
  • Oltre il programma "Socrates"
  • La funzione innovativa dell’educazione
  • La nozione di società conoscitiva
  • La funzione conoscitiva dell’educazione
  • Innovazione e attività educative
  • Gli orientamenti per l’azione
  • Conclusione: la dimensione europea in educazione
  • In questo articolo ci proponiamo di mettere in evidenza le linee secondo le quali si stanno ampliando, nei termini dall’art. 126 del T.M., gli interventi sinora effettuati e di andare oltre gli obiettivi di natura economica e politica che l’Unione persegue e così mostrare quanto la stessa organizzazione comunitaria possa essere funzionale ad una educazione alla solidarietà.

    1. La consultazione sul futuro dell’istruzione in Europa

    La Comunità ha realizzato una serie di programmi di azione ai diversi livelli di istruzione e di formazione professionale, aprendo progressivamente le proprie iniziative anche ai Paesi dell’Europa dell’Est. Gli interventi dal 1976 si possono distinguere in due fasi:

    • la prima ha contribuito a migliorare la reciproca comprensione tra gli Stati e ha creato una maggiore sensibilizzazione degli operatori della formazione nei confronti della dimensione europea dei problemi educativi;
    • la seconda si è concretizzata in misure di ampio respiro capaci di configurare una vera e propria politica europea in campo educativo.

    Sono stati elaborati tre memorandum e un "Libro Verde" collocati nel contesto definito dal "Libro Bianco"

    Il "Libro Bianco", presentato nel 1993, si pione in continuità con il T.M. e con l’obiettivo di favorire la "coesione economica e sociale". Si tratta di un vero e proprio piano per l’attuazione di politiche capaci di favorire la ripresa della crescita economica, ridurre i tassi di disoccupazione e superare i divari tra aree caratterizzate da diverso grado di sviluppo. Si propone di realizzare un nuovo equilibrio europeo tramite la "convergenza" delle politiche economiche e monetarie e l’affermazione della "solidarietà" come valore di riferimento per quelle stesse politiche.

    Per rendere operative tali principi si era intanto provveduto a stendere documenti di lavoro, cui venne dato il nome di memorandum, relativi all’istruzione superiore, alla formazione professionale e alla formazione a distanza.

    Il memorandum sull’istruzione superiore mette l’accento sul ruolo che dovrebbero giocare le università nello sviluppo dell’U.E. dopo l’unificazione del mercato interno.

    Il memorandum sulla formazione professionale per gli anni ’90 descrive le sfide di natura economica con cui la società dovrà consultarsi nei prossimi anni e l’intento di assicurare la libera circolazione delle persone.

    Gli obbiettivi comunitari ruotano attorno a tre forze:

    • Accrescere gli investimenti nella formazione per fornire a ogni giovane un’adeguata qualificazione professionale di base.
    • Migliorare la qualità dei diversi tipi di formazione mediante lo scambio di informazioni e di esperienze.
    • Garantire la "trasparenza" delle diverse qualifiche professionali e il riconoscimento della formazione acquisita sul lavoro.

    Il memorandum sull’apprendimento aperto e a distanza sottolinea la rilevanza che l’insegnamento a distanza assume in molte attività di formazione poiché permette di migliorare le condizioni di accesso alla formazione professionale perfezionandone la qualità tramite tecniche che il progresso tecnologico ha reso possibili.

    Il "Libro Verde" sulla dimensione europea dell’educazione, presenta quale potrebbe essere l’azione dell’U.E. in campo educativo a integrazione delle linee operative dei singoli Stati (principi di sussidiarietà). Si tratta cioè di favorire la cooperazione tra scuole mediante progetti multilaterali mobilità e scambi di alunni e docenti, insegnamento delle lingue, istruzione a distanza ecc..

    2. Un programma d’azione per la Scuola

    Il T.M. conteneva l’art.126, che, per la prima volta, dava alla Commissione autorità non solo nel campo della formazione professionale, ma anche in materia di istruzione. La Commissione si propose di ricondurre tutte le attività a due soli programmi legati uno all’art.126 (istruzione) e uno all'art. 127 (formazione professionale). Il primo veniva denominato "Socrates", all’interno del quale vi è il progetto "Erasmus", e il secondo "Leonardo".

    La principale novità sta nell’attivazione dei percorsi per la collaborazione tra le scuole dei diversi Paesi, elementari e secondarie. Tali percorsi non potevano essere quelli della mobilità fisica per l’insieme degli studenti; si è scelto di operare su quella degli insegnanti e si è deciso di sviluppare forme diverse di "partenariato"(termine introdotto per indicare possibili abbinamenti tra due o più istituzioni scolastiche appartenenti a paesi diversi). Per dare un nome si è scelto "Comenius".

  • Istruzione superiore ("Erasmus")
  • L'"azione 1" riguarda la promozione della dimensione europea nelle università e comprende la cooperazione interuniversitaria e altre attività che promuovono la dimensione europea. L'"azione 2" si propone come obiettivo la promozione della mobilità degli studenti.

  • Istruzione scolastica ("Comenius")
  • L'"azione 1" intende promuovere la costituzione di partenariati multilaterali ( almeno tre paesi membri) basati su un "progetto educativo europeo" che comporta la partecipazione degli alunni a iniziative pluridisciplinari, aventi come obiettivo anche l’apprendimento delle lingue della UE, in modo da favorire la mobilità degli alunni e lo scambio di materiale didattico e di esperienze innovative.

    L'"azione 2" concerne l’istruzione dei figli dei lavoratori migranti e degli zingari e anche iniziative di istruzione interculturale.

    L'"azione 3" riguarda l’aggiornamento e miglioramento delle competenze del personale educativo.

  • Misure trasversali
  • L'"azione 1" ha come obiettivo la promozione delle competenze linguistiche (Programma "Lingua").

    L'"azione 2" riguarda l'istruzione aperta e a distanza. Si tratta di sostenere i progetti che mirano ad agevolare la cooperazione tra istituzioni.

    Con l'"azione 3" si persegue la promozione degli scambi di informazioni ed esperienze con riferimento alle questioni di interesse comune (politica dell’istruzione ) e anche alla considerazione dei problemi di coloro che hanno abbandonato gli studi prematuramente. Altre misure riguardano la promozione della dimensione europea dell’istruzione degli adulti, la diffusione delle conoscenze sulle culture e le tradizioni degli Stati membri e delle lingue dell’Unione.

    Sono considerati tra le misure complementari le associazioni di insegnanti, studenti e genitori.

  • Oltre il programma "Socrates"
  • La Comunità si è occupata di dare spazio alle ricerche concernenti le metodologie di insegnamento e la sperimentazione delle nuove tecnologie. Ci sono tre iniziative:

    • Il consolidamento dei programmi di ricerca tecnologica;
    • L’avvio di un apposito programma di ricerca in campo educativo;
    • La sperimentazione nell’ambito dei programmi "Socrates" e "Leonardo"

    Non si tratta di omogeneizzare l’esistente, ma di evitare l’isolamento, favorire gli scambi, ecc.

    È stata creata l'"Assemblea europea delle scienze e delle tecnologie", costituita da 100 scienziati e ricercatori. Per migliorare le qualità dell'"offerta" formativa sono state attuate altre due iniziative:

    • Fondazione europea per la formazione che ha il compito di gestire tutti i programmi di cooperazione
    • Istituzione nel 1996 dell'Anno europeo dell’istruzione e della formazione continua al fine di mettere l’accento sulle innovazioni necessarie a garantire l’adeguamento del nostro sistema di formazione alle nuove esigenze.

    La funzione innovativa dell’educazione

    La prima iniziativa per l’innovazione educativa è stata quella di predisporre un "Libro bianco" sull’istruzione. L’obiettivo è quello di rafforzare le politiche di formazione e di apprendistato.

  • La nozione di società conoscitiva
  • Il termine di "società conoscitiva" viene utilizzato nel "Libro bianco" per indicare una società in cui si insegna ad apprendere, in cui ogni individuo possa costruirsi la propria qualificazione. Se le trasformazioni in corso hanno accresciuto le opportunità per ogni individuo di accedere all’informazione e al sapere, tuttavia tali trasformazioni comportano una modificazione delle competenze necessarie per svolgere le attività produttive e creano sistemi di lavoro che richiedono notevole capacità di adattamento. Questa evoluzione ha accresciuto l’incertezza; per alcuni ha creato situazioni di esclusione intollerabili; in ogni caso la posizione di ciascuno all’interno della società viene determinata dalle conoscenze che riesce ad acquisire. In tale prospettiva i sistemi educativi vengono a giocare un ruolo centrale nel processo di formazione. La capacità di apprendere e la padronanza dei saperi fondamentali costituiranno sempre più gli elementi in grado di situare gli individui gli uni nei confronti degli altri nell’ambito delle relazioni sociali. Saranno sempre più necessarie quelle attitudini sociali che riguardano le capacità relazionali, il comportamento sul lavoro e tutta una serie di competenze che corrispondono al livello di responsabilità attribuita.

    La posizione occupata da ciascuno sarà definita il sapere personale (conoscenze) e le competenze. L’insieme di queste posizioni struttura e caratterizza la "società conoscitiva".

  • La funzione conoscitiva dell’educazione
  • Nelle società fondate sul principio democratico l’educazione si definisce come sviluppo della capacità critica per mettere il soggetto in grado di decidere se e perché deve perseguire gli obiettivi.

    L’educazione avrà dunque come finalità primaria quella conoscitiva, cioè sarà un processo di apprendimento al conoscere e un processo di apprendimento all’utilizzazione delle conoscenze così che si possa non solo comprendere la realtà, ma anche modificarla.

  • Innovazione e attività educative
  • La Commissione ha pubblicato anche un "Libro verde" sull’innovazione dove questo vocabolo è sinonimo di produrre, assimilare e sfruttare con successo la novità.

    Il "Libro bianco" utilizza il termine di innovazione soltanto come produzione di novità, tuttavia quando si parla delle risposte da dare ai tre maggiori cambiamenti in corso, il "Libro bianco" propone come prima innovazione la rivalutazione della cultura generale. Come seconda innovazione propone di stimolare un nuovo atteggiamento verso il lavoro rendendo possibile una mobilità delle persone.

  • Gli orientamenti per l’azione
  • Si tratta di cinque programmi:

    • Incoraggiare l’acquisizione di conoscenze nuove
    • Avvicinare la scuola all’impresa mediante:

    1° La costituzione di centri di apprendistato

    2° Mobilità

    3° La definizione di uno statuto europeo dell’apprendista

    • Lottare contro l’esclusione offrendo opportunità ai giovani minacciati dall’esclusione
    • Favorire la conoscenza di tre lingue comunitarie
    • Mettere sullo stesso piano l’investimento materiale e quello nella formazione.

    Conclusione: la dimensione europea in educazione

    L’efficacia innovativa degli art. 126 e 127 del T.M. sta nella possibilità di programmare attività educative che vanno oltre gli obbiettivi puramente economici perseguiti dall’Unione. Le attività proposte fanno riferimento ai seguenti principi:

    1. Il principio di sussidiarietà, in base al quale l’autorità superiore non interviene nelle decisioni dell’autorità inferiore se non per aiutarla a realizzare gli obiettivi che le sono propri e mai sostituendosi ad essa;

    2. Il principio di solidarietà che comporta l’impegno da parte di tutti per il bene comune;

    3. Il principio di responsabilità che consiste nella capacità e nel dovere di ogni cittadino di assumere le proprie decisioni e di risponderne moralmente e giuridicamente;

    4. Il principio di laicità, che riconosce la libertà dell’uomo di fronte alle idee, ai sistemi di vita, alle religioni.

    Due però sono le possibilità di educazione che si possono adottare: una di tipo "normativo" e una di "apertura culturale".

    La prima persegue la formazione del cittadino sulla base di norme e regole stabilite dallo Stato; essa presenta il rischio di una educazione "conformistica" che non favorisce l’interazione tra le diverse culture.

    La seconda, sviluppando un processo educativo fondato sull’autonomia e la responsabilità della persona, si propone di favorire l’organizzazione dei gruppi che si accordano in vista della realizzazione di una Comunità politica europea di tipo federativo, regolata secondo il principio di sussidiarietà, in cui le esperienze di vissuto transnazionale fondate sulla libera circolazione dei servizi, dei capitali, delle merci e delle persone non siano più di natura meramente economica, ma tali da generare la consapevolezza di appartenere ad una medesima comunità che va oltre i confini delle nazioni.

       
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