- Lidentità
culturale europea
Il processo di
costruzione degli Stati Uniti dEuropa si fonda
sulla base di valori culturali, radicati in
unidentità comune che sviluppi i vincoli di
appartenenza allinterno di istituzioni
democratiche liberamente accettate. Per costruire
unidentità europea, è bene evitare due
posizioni estreme: da un lato, la pretesa di
codificare un insieme di elementi culturali definiti
e stabili nel tempo che sarebbero tipici dei popoli
europei e che li differenzierebbero nettamente dal
resto del mondo, dallaltro, la negazione di
ogni carattere comune e la definizione soltanto in
negativo dellidentità europea come permanente
conflitto di culture etniche, nazionali e locali.
Il tentativo di
individuare unidentità europea procede
mediante unaccurata ricognizione storica dei
grandi processi che hanno generato lEuropa
moderna, analizzando lintreccio tra persistenza
e mutamento, lalternarsi di aperture verso
altre culture e di chiusure entro i propri confini
geografici ed etnico-culturali, il susseguirsi delle
lotte tra entità sovranazionali come limpero e
il papato e stati nazionali, e dei conflitti tra
stati nazionali per legemonia politica ed
economica del continente.
LEuropa che la
storia ci ha consegnato è oggi unEuropa delle
diversità; caratteristica primaria dellentità
europea è la complessità del suo patrimonio
storico-culturale, in cui differenze profonde sono
riunite, senza essere confuse, in forme allo stesso
tempo conflittuali e solidali.
Laspettativa
politica e civile del nostro tempo è che questa
diversità e pluralità delle culture venga sempre
più considerata un bene prezioso per lo sviluppo di
una comunità libera e pacificamente aperta verso
lesterno.
Lidentità
europea consiste in una costante dialettica tra
concezioni del mondo diverse, in uno spirito critico
che continuamente pone in discussione credenze e
convinzioni temporaneamente egemoni: ciò costituisce
il fondamento della straordinaria fioritura del
pensiero scientifico europeo.
È importante comunque
non negare lesistenza di alcuni elementi
costitutivi della cultura europea che connotano uno
"specifico europeo".
Sono elementi
costitutivi dellorganizzazione sociale e
culturale europea:
Il primo di questi
elementi è rappresentato dalla scienza e dalla
tecnologia occidentali, in grado di produrre processi
e prodotti che trasformano la natura per soddisfare
bisogni umani.
Tuttavia distintivo
della cultura europea è la sua peculiare capacità
di unire ricerca e scoperta, invenzione e innovazione
tecnologica, sotto la pressione costante, ora della
guerra, ora della competizione commerciale. È
inoltre una caratteristica europea creare istituzioni
appositamente designate allo sviluppo e alla
diffusione della conoscenza: dalle università
italiane e francesi alle accademie scientifiche
anglosassoni del XVII e XVIII secolo, dalle
università di ricerca soprattutto tedesche del Sette
e Ottocento ai grandi laboratori di ricerca delle
università contemporanee.
Un secondo elemento
costitutivo della comunità europea è la religione
cristiana, ovvero un monoteismo trascendente, che
postula il rapporto diretto tra ogni creatura e il
suo Creatore.
I due aspetti, quello
individuale che scaturisce
dallindividualismo del messaggio evangelico
e quello collettivo che si esprime nella
organizzazione gerarchica ecclesiale, nei riti e
nelle cerimonie del culto si sono spesso
dialetticamente contrapposti.
Da un lato la religione
cristiana contribuisce, insieme al diritto romano,
allo sviluppo dellindividualismo occidentale;
dallaltro tende ad identificarsi con
lidentità europea.
Un terzo elemento
distintivo è lo stato nazionale, ovvero quella
particolare istituzione che nasce dal connubio tra
unentità politica sovrana, autonoma,
centralizzata, dotata del monopolio della violenza
legittima su un dato territorio, e una comunità
fondata su vincoli di sangue, lingua, memoria
collettiva.
Dalla
fine del Medioevo, lEuropa risulta costituita
da popoli formati da contadini, da signori, da
sovrani, da mercanti e artigiani.
Questo
tipo di stato diverrà, nel XIX,
lorganizzazione politica dominante
nellEuropa occidentale, nelle vesti di una
costruzione europea, che si propone in seguito come
modello al mondo.
- DEMOCRAZIA
RAPPRESENTATIVA
Un quarto elemento
caratteristico dellidentità europea è la
democrazia rappresentativa, fondata sul consenso dei
cittadini e sviluppata a tutela dei loro diritti
fondamentali. La polis greca, la repubblica romana, i
liberi comuni, sono tutti antecedenti di quella
specificità europea che è la democrazia
rappresentativa, ovvero un sistema politico in cui
deputati eletti rappresentano gli interessi e le
opinioni dei cittadini in un contesto di governo
della legge e di garanzie costituzionali. Gli
istituti parlamentari, il governo della maggioranza
nel rispetto dei diritti della minoranza, il voto
libero e periodico, la separazione dei poteri sono
tutte istituzioni che nascono e si sviluppano nella
cultura europea.
Vanno ricordati il
mercato e lindustria capitalistici, ovvero la
progressiva formazione di un mercato autoregolato che
si estende dallEuropa occidentale al resto del
mondo e che trova, con la rivoluzione industriale, un
formidabile strumento di innovazione, di
accumulazione del capitale e di espansione.
Lindustria capitalistica si sviluppa grazie al
rapporto con la scienza e la tecnologia, avvalendosi
delle materie prime e delle risorse finanziarie
accumulate con i surplus agricoli in Europa e con il
commercio di lunga distanza, sia allinterno
dellEuropa, sia con i paesi extraeuropei.
Questi diversi elementi
non formano necessariamente un insieme coerente, sono
anzi spesso entrati in conflitto luno con
laltro, né hanno necessariamente prodotto solo
effetti desiderabili o conseguenze positive. Essi
sono, però, elementi costitutivi del patrimonio
storico europeo, da cui non si può prescindere nel
processo di costruzione dellUnione Europea e di
definizione del ruolo dellEuropa nel mondo
contemporaneo. In particolare, essi hanno contribuito
a generare valori comuni: il razionalismo,
lindividualismo, lo spirito innovativo, la
libertà e luguaglianza di diritti che
definiscono la nostra identità.
Il razionalismo
occidentale, che si manifesta in una molteplicità di
forme, può essere definito in senso lato come
controllo e trasformazione razionale
dellambiente per soddisfare i bisogni umani, e
come fiducia nella capacità della mente umana di
conoscere la realtà.
Esso è incarnato da
molti personaggi emblematici della letteratura e
della filosofia europea. Sempre alla luce del
razionalismo vanno interpretati i più grandi eventi
della storia europea: dai grandi viaggi transoceanici
allo "spirito di frontiera" che è un
elemento distintivo della propaggine nordamericana
della cultura europea.
Il razionalismo è
strettamente connesso ad un altro tratto culturale
costitutivo dellidentità europea:
lindividualismo.
Esso è fondamento di
quei principi di libertà e uguaglianza affermati in
particolare dal giusnaturalismo, che sostiene
luguaglianza di tutti gli uomini in quanto
dotati di ragione. Questi stessi principi sono stati
riconosciuti nelle prerogative del Parlamento inglese
(dopo il 1688-89), sanciti solennemente dalla
Costituzione americana del 1787 e dalla Dichiarazione
dei diritti delluomo e del cittadino del1789.
Questi principi fanno
infatti riferimento ai diritti inviolabili
dellindividuo alla vita, alla libertà e alla
piena realizzazione delle sue potenzialità. La
libertà si esprime, sia come libertà negativa
(ovvero come protezione dei diritti delluomo
dallabuso del potere), sia come libertà
positiva (ovvero come diritto del cittadino a
partecipare alle scelte collettive).
Leguaglianza è
eguaglianza di diritti e doveri del cittadino, ma
diviene anche eguaglianza di opportunità, aprendo la
strada alle concezioni di democrazia progressiva e di
socialdemocrazia.
Il razionalismo,
lindividualismo, lo spirito di innovazione e di
scoperta, la libertà e leguaglianza dei
diritti e delle opportunità costituiscono la più
duratura eredità culturale dellEuropa,
contribuiscono a definirne lidentità, e
possono orientarne il cammino futuro nella comunità
internazionale.
2. Lo stato-nazione in
Europa
Lesperienza
collettiva degli Europei si è formata
allinterno dello stato-nazione, ossia la
creazione politica più importante dellEuropa
post-medievale.
- Nascita e sviluppo
dello stato nazione
Nelloccidente
europeo si è tentato di ricreare un impero che
restituisse agli abitanti del continente quella pace,
quella sicurezza, quella certezza del diritto che
erano sentite come lo straordinario perduto retaggio
dellantica Roma. La lingua di Roma, il latino,
era rimasta come lingua di comunicazione. Con essa
dialogavano i dotti di tutta Europa, e grazie al
latino si tramandava il sapere europeo. Nasce così
il Sacro romano impero, il quale, incapace di tenere
insieme le diverse parti del continente, si è sempre
più diviso attraverso quel sistema feudale che
avrebbe dovuto consentirne ladeguata condizione
unitaria. Gli stati eredi di quel sistema hanno
peraltro aggregato territori che per lo più
superavano reali o potenziali confini"
nazionali". Alcuni esempi chiarificativi sono:
- La Spagna è un
insieme di Castigliani, Catalani e Baschi;
- Il Regno Unito è
un insieme di Inglesi, Scozzesi, Gallesi e
Irlandesi del nord;
- La Francia è un
insieme di Bretoni e Corsi.
Questi aggregati
disomogenei di uomini e territori, dagli idiomi,
tradizioni e costumi diversi, si vengono,
nelletà moderna, trasformando in più salde e
tendenzialmente omogenee unità statali per
necessità politiche ed economiche.
Leconomia
capitalistica, inoltre, esige mercati sempre più
ampi e sicuri. Da qui nasce la necessità di
abbattere dazi e dogane interne e rendere più
agevoli e sicure le comunicazioni, potendo contare su
un potere statuale capace di offrire le
indispensabili garanzie. Quindi lo Stato nuovo,
"moderno", diviene il luogo di convergenza
di interessi economici e politici
"avanzati". Presupposto essenziale alla
nascita dello stato moderno è la soppressione del
particolarismo. La lunga guerra al particolarismo ha
imposto al vertice alleanze con quelle forze che in
esso riconoscono ostacoli gravi alla propria
affermazione economica e sociale.
Lo stato moderno è
caratterizzato dalla progressiva affermazione di
poteri centrali "assoluti", capaci di
legiferare in modo radicalmente nuovo, aprendo la via
alla creazione di mercati a dimensione "
nazionale". Il referente nuovo è quindi stato
trovato nella "nazione", intesa come
insieme degli appartenenti al medesimo stato.
"Sentirsi nazione" vuol dire possedere la
consapevolezza di appartenere ad una medesima
collettività statuale. Questo "comune
sentire" acquista significato solo se gli
appartenenti alla collettività possono esercitare il
diritto di partecipare alle scelte che tutti li
riguardano. In Europa, però, viene preferito il
modello assolutistico. Ne sono un esempio la Francia
rivoluzionaria e limpero austriaco. In
questultimo, la concessione di diritti alle
popolazioni multietniche viene ritenuta, nei primi
anni dellOttocento, una vera e propria minaccia
alla sopravvivenza dellimpero; si temeva,
infatti, che le popolazioni lasciate libere finissero
con labbandonarlo per formare nuovi stati
indipendenti. In tal modo, però, si finisce per
favorire unalleanza tra i movimenti liberali e
tra movimenti autonomistici che riaffermano il loro
diritto alla libera espressione delle diverse lingue
e culture.
Più tardi
nellest europeo crescono e si sviluppano stati
nazionali con queste caratteristiche, dove peraltro
non manca ancora una volta il contrasto con
lautorità centrale. Il nazionalismo inoltre
interviene a porre in conflitto, più o meno aspro,
sia allinterno dei singoli stati, sia in ambito
continentale, etnie, lingue e culture la cui varietà
ha rappresentato e rappresenta la maggiore ricchezza
della civiltà europea.
Nonostante lo sviluppo
della partecipazione dei cittadini alla gestione dei
rispettivi stati, conquistata attraverso lotte
rivoluzionarie e sanguinose, non si è riusciti a
realizzare la liberazione di energie importanti e
vitali per una crescita armoniosa e pacifica della
società europea. Queste sono le premesse per i due
terribili scontri tra nazioni che hanno posto in
dubbio, nella prima metà del nostro secolo, la
sopravvivenza della stessa società europea.
La creazione di stati
nazionali "chiusi" ha provocato il ricorso
alla guerra, quando lo sviluppo delle economie
europee ha prodotto la necessità di mercati sempre
più ampi. Questo però non ha risolto la questione,
infatti soltanto dopo il secondo conflitto mondiale
si è messo in moto un processo di natura
confederale, che è tuttora in corso in Europa. Vi
sono però alcuni gruppi-politici, sociali,
economici- che si sentono minacciati dalla possibile
unità del continente, in quanto questultima
potrebbe mettere in pericolo le loro posizioni di
potere allinterno dei diversi stati. Tuttavia
lincapacità degli stati di rispondere in modo
adeguato alle esigenze dei rispettivi popoli è un
potente incentivo a proseguire quel cammino.
- Lo stato-nazione
di fronte alla sfida del 2000
In seguito alla
mondializzazione delleconomia, lo stato in
Europa ha perso molte delle sue funzioni e gran parte
della sua carica simbolica.
Oggi la politica estera
di ogni stato è concepita armoniosamente con quella
degli altri in vista di coalizioni e linee
strategiche a livello sovranazionale.
Contemporaneamente si
assiste in Europa ad un revival etnico, ossia alla
riscoperta dellidentità culturale ed etnica di
ogni nazione. Tale riscoperta non è certamente
paragonabile ai nazionalismi del passato: non si
tratta di scegliere se essere francesi o bretoni, ma
si tratta piuttosto di veder riconosciuto il diritto
ad essere contemporaneamente entrambi.
Lidentità culturale rivendicata dalle
minoranze si associa ad altre identità sociali.
Diviene quindi teoricamente possibile che gli
individui si riconoscano in identità locali
particolari e si sentano contemporaneamente cittadini
dEuropa.
BIBLIOGRAFIA
- AAVV, "LEUROPA
DELLE CULTURE", Fondazione
Cariplo-I.S.M.U., copyright 1996.
- Werner Weidenfeld,
Wolfgang Wessels "LEUROPA DALLA
A ALLA Z"- Guida
allintegrazione europea, Institut
für Europäische Politik, 1997.
- Commissione
europea "CITTADINI DEUROPA "
Studiare, Formarsi e Fare ricerca in un
altro paese dellUnione Europea.
- Mario Reguzzoni
"INTERVENTI DELLUNIONE EUROPEA
IN CAMPO EDUCATIVO", Aggiornamenti
sociali, Vol 46, n. 9-10,
settembre-ottobre 1995, pp 643-656, rubr. 801