IL
MOSAICO DELLE CULTURE
- PREMESSA: DEFINIZIONE DEI
TERMINI
In Europa le relazioni tra gruppi
etnici hanno assunto la forma del rapporto tra
una maggioranza e le numerose minoranze.
"Maggioranza" e
"minoranza" non sono però concetti che
fanno riferimento solo al numero di persone che
rientrano in questi raggruppamenti. Al contrario
essi rimandano a rapporti di firza (econmici,
politici, sociali e culturali) tra gruppi etnici:
unetnia composta da poche persone può
diventare maggioritaria nel senso che impone la
propria visione del mondo.
In Europa, fino a qualche
decennio fa, si riteneva che il riconoscimento
ufficiale delle lingue delle culture minoritarie
potesse minare il fondamento stesso degli stati
nazionali. La reazione delle minoranze etniche è
stata molteplice: in alcuni casi ci si è
limitati a rivendicare maggiore autonomia; in
altri, gruppi di militanti hanno fornito una
risposta violenta come in Irlanda del Nord, in
Corsica e in Spagna.
Il
fattore etnico
Letnicità è un
concetto estremamente reale: ci sono persone
pronte a battersi pur di rivendicare la propria
identità.
Lidentità etnica
viene attribuita nel corso di interazioni sociali
e non è trasmessa ereditariamente, cioè non è
da considerarsi un fattore primordiale basato
sulla discendenza biologica. I gruppi sociali si
costituiscono sulla base di iterazioni ripetute
nel tempo.
Etnocentrismo
e esotismo
Letnocentrismo è
quella disposizione che porta a collocare il
proprio gruppo etnico al centro di un cerchio
immaginario dotato di confini.
Quando letnocentrismo
diventa discriminazione aperta contro il
"diverso", esso si manifesta come
intolleranza nei confronti delle minoranze, come
il razzismo. Latteggiamento inverso,
consiste nellattribuire allaltro
qualità particolarmente positive in virtù della
sua diversità e viene chiamato esotismo.
Etnia,
razza, tribù, cultura
Il concetto di
"etnia" è affine a quello di razza, ma
non è una questione solo terminologica; è una
questione che riguarda luso che se ne fa.
Nellutilizzo corrente i concetti di
"razza, etnia e cultura" sono spesso
usati come sinonimi e rimandano quindi a una
concezione biologica.
"Etnia" sta a
significare un raggruppamento umano
caratterizzato da comuni concezioni e norme di
vita.
Nellepoca del
colonialismo occidentale si era adottato un altro
termine,"tribù" per designare
unorganizzazione politica di piccole
dimensioni, considerata una forma di governo
primitivo.
Letnia esprime con
forza il senso di un "noi" condiviso
che si contrappone agli altri e perciò permette
di descrivere i rapporti tra maggioranza e
minoranze.
Stranieri
e immigrati
La condizione degli
immigrati e dei membri di una minoranza etnica
locale non è semplice da definire. Ciò che
caratterizza i primi è lessere straniero,
mentre i secondi è lessere racchiusi entro
i confini di uno stato. Sebbene questo sia la
prima impressione che si può avere, la realtà
è più complessa. Da una parte vi sono gli
immigrati che possiedono il passaporto del paese
dove risiedono, dallaltra, alcune minoranze
sono dislocate in più stati confinanti.
Spesso gli immigrati sono
però stranieri e la loro condizione è
particolarmente fragile, in effetti lo straniero
è ambivalente, in quanto è sia interno a una
società sia esterno ad essa.
- IL MOSAICO DELLE LINGUE E DELLE CULTURE IN EUROPA
Ricerche hanno permesso di
considerare due questioni fondamentali: un primo
aspetto riguarda il grado di "parentela"
delle lingue che vengono riunite in "ceppi"
linguistici. Una seconda questione riguarda i
rapporti tra la lingua parlata da un popolo e la
cultura che viene prodotta, tramandata attraverso le
generazioni.
La lingua e la cultura sono
sempre in trasformazione poiché scaturiscono
dallattività sociale e si influenzano
reciprocamente.
Parentele
linguistiche
Parole quali "ceppo o
famiglia" linguistica deve essere intesa in
senso metaforico poiché sta a indicare un origine
comune per quelle lingue che sono definite
imparentate. Il grado di parentela fra due lingue è
il risultato di una molteplicità di fattori, tra cui
la somiglianza fonetica e semantica.
Le somiglianze di famiglia sono
il risultato della trasmissione ereditaria e
dellincidenza dei fattori ereditari.
Acculturazione
Prima di considerare il
rapporto che esiste tra la lingua e la cultura di un
popolo, è necessario capire il modo in cui gli
antropologi definiscono il concetto di
"cultura".
Gli antropologi studiando la
cultura fanno riferimento a: Quel complesso
unitario che include la conoscenza, la credenza,
larte, la morale, le leggi e ogni altra
capacità acquisita dalluomo come membro della
società. Questa definizione viene ancora
considerata valida per due ragioni:
- non esistono popoli o
persone senza cultura;
- porre in relazione i vari
aspetti di cui si compone la vita quotidiana.
La cultura quindi è
intrecciata al linguaggio e si rinnova attraverso la
memoria storica.
In secondo luogo la cultura è
composta di elementi astratti come il linguaggio, il
comportamento condiviso da un gruppo e le istituzioni
sociali. E anche espressa da oggetti concreti
in quanto tutti gli aspetti dellattività degli
uomini esprimono i valori culturali del gruppo
sociale che li ha costruiti. La cultura quindi
permette di considerare le attività umane come
risultati di una costruzione che è sociale e
culturale.
Il linguaggio nasce e si
sviluppa in un ambiente sociale e culturale. Il
linguaggio è un fatto di cultura: se viene inventato
un oggetto nuovo il pensiero umano trova il modo di
coniare o prendere a prestito un vocabolo che esprime
un nuovo concetto.
MIGRAZIONI
E TRASFORMAZIONI LINGUISTICHE
Le trasformazioni linguistiche
non dipendono ne dalla grammatica ne dai modelli
della lingua scritta ma sono funzionali alle nuove
necessità.
Le
interferenze linguistiche
Un ascolto di tipo emotivo da
parte di chi non conosce la lingua parlata produce
strane variazioni linguistiche che prendono il nome
di interferenze linguistiche, più precisamente di
calchi linguistici.
Minoranze
linguistiche in Europa
Negli ultimi 200 anni gli stati
europei hanno imposto una lingua ufficiale
tralasciando tutte le altre lingue minoritarie.
Le ricerche più recenti
mostrano che una lingua minoritaria ha una maggiore o
minore probabilità di riprodursi a seconda dei
diversi fattori. Il sostegno statale a queste lingue
non è sufficiente: è necessario che i gruppi
sociali che comunicano in quella lingua si procurino
unorganizzazione che permetta lutilizzo
della lingua minoritaria.
Un fattore molto importante che
fa si che la lingua e/o le tradizioni di un popolo
non si estinguano è il turismo. In questo caso si
sviluppa unindustria culturale che mantiene
viva la tradizione e la lingua.
- PLURILINGUISMO E
MULTICULTURALISMO
LUnione Europea a
cominciare dagli anni 80, si è riservata
unattenzione particolare a quelle minoranze che
parlano lingue diverse da quelle nazionali. In questo
ambito il principio del plurilinguismo si affianca a
quello del multiculturalismo secondo il quale la
convivenza di diverse lingue e culture è un valore
fondamentale e un diritto che va salvaguardato.
Lequazione lingua =
cultura = etnia, secondo cui una lingua quanto più
è centrata su se stessa e non si mischia alle altre,
tanto più riesce a sopravvivere, è contraddetto
dalla realtà dei fatti, infatti letnicità è
costituita dal continuo spostarsi del confine
immaginario tra il "noi" e gli
"altri", non soltanto dai tratti culturali,
dalla lingua e dalle tradizioni.
Le persone diventano un
po più simili tra di loro solo se
interagiscono con gli altri in diverse
circostanze. Il modo in cui ci si presenta agli altri
non dipende dal colore della pelle, dai tratti
somatici, dalla lingua, dalle usanze e dalle
tradizioni tramandate. Piuttosto si sceglie di
fornire una propria immagine sulla base della
provenienza geografica, della discendenza famigliare,
delle preferenze culturali ecc.
- DALLEUROCENTRISMO
ALLA COOPERAZIONE
Una delle conseguenze dei primi
contatti tra la cultura europea e quella extraeuropea
è stata la creazione di una visione eurocentrica che
in parte ancora oggi esercita la sua influenza sul
modo in cui gli europei rappresentano attraverso
stereotipi le altre culture.
Dalleurocentrismo
Sin dallepoca delle
grandi espansioni gli Europei erano considerati un
popolo dotato di una superiorità definita
"naturale". Questo concetto è il risultato
di una serie di forze che agivano sul piano delle
idee e della cultura.
Si riteneva che le popolazioni
indigene con cui si entrava in contatto fossero degli
esseri inferiori e il rimedio che si utilizzava per
colmare questa ignoranza era la loro conversione al
Cristianesimo.
Gli indigeni australiani,
chiamati anche aborigeni, sono stati ritenuti per
molto tempo i rappresentanti di un mondo primitivo,
erano considerati "esseri di specie
inferiore".
Nella storia lOriente è
sempre stato considerato come lalter ego
dellEuropa e secondo lo storico Duby ciò che
ha dato forma a questo continente e che lha
bloccato verso lest è stata la Cristianità
latina.
Allorientalismo
Alcuni dei rappresentanti più
conosciuti della corrente artistico - culturale
chiamata "orientalismo" sono: Isabelle
Eberhardt, Cristina Di Belgioioso, Flaubert, Ingres e
Delacroix. Tale corrente animava i salotti francesi
dellottocento, lOriente era la moda del
tempo e rappresentava lesotico da cui ci si
sentiva attratti.
A differenza di quanto era
accaduto per gli aborigeni, in Medio Oriente gli
europei non poterono usare termini quali
"primitivi" o "esseri di specie
inferiore", poiché il mondo arabo era stato la
culla della sua civiltà e della sua lingua.
Al
mare nostrum
Secondo Henri Pirenne la
nascita dellEuropa era stata segnata dalla
conquista araba della sponda sud del Mediterraneo. Da
questo momento in poi, lEuropa viene
considerata come un continente a sé. Gli europei
infatti chiamavano questo bacino il mare nostrum,
mentre gli arabi lo definivano il mare bianco di
mezzo, al-bahr almutauassit al-abiad.
Alla
cooperazione
Riferendoci alle società
multietniche contemporanee non si possono descrivere
gli immigrati o le minoranze etiche come incivili
poiché così facendo, si metterebbe in crisi il
presupposto stesso della civiltà, cioè la
diversità culturale.
La civiltà infatti
"presuppone la coesistenza di culture che
presentino tra loro la massima diversità".
Lessere società deriva
dai continui scambi tra i diversi gruppi umani.
"Nessuna cultura è
sola; ogni cultura è sempre data in coalizione con
altre".
alleterogeneizzazione
globale.
Le relazioni tra gruppi etnici
sono condizionate dalla capacità di intrattenere
rapporti costanti e duraturi oltre le frontiere
nazionali.
I fenomeni che accompagnano le
migrazioni internazionali e lespansione dei
mercati oltre confine rappresentano un ulteriore
elemento che condiziona i processi di creazione
culturale e linguistica.
Nellera dei mass media,
dellelettronica, anche lindustria del
tempo libero e dello spettacolo sono entrate nella
spirale della "globalizzazione". Questo
termine rende lidea di un mondo sempre più
piccolo e uguale a se stesso, perciò è più
corretto utilizzare il concetto di
"eterogeneizzazione globale"; con questo
termine il mondo sembra sempre più grande per la
molteplicità di incontri, esperienze, avventure,
viaggi ecc. a patto che si sappiano apprezzare le
diversità culturali.
"Far parte di due o
più culture significa avere il meglio di esse".
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